• 11
  • Giu

(Vom) Al diavolo i detti popolari, veri per metà. Nella botte piccola è assodato ci stia poco vino, quindi, nel caso sia buono, bisogna sborsare altre monete per comprarne un’altra. Da ciò deriva che è di gran lunga preferibile una mega botte di vino da paura, piuttosto che una piccola, perché poi ti rimane sete e devi andare dal bottarolo. Ed il bottarolo, lo sapete tutti, ha degli orari d’ufficio un po’ del cazzo, tant’è che magari rimani con la botte piccola vuota e la moglie ubriaca che russa tutta notte. No buono.
Dunque, cari Pangea (nome del menga), vedete di sparare fuori un album con minimo minimo 10 brani da doppialibidine come il rockabilly ramonero di Plasma (out of your mind), River o My Head Is Sick (sulla cassetta made in Burger). Posso concedervi giusto una lieve caduta sullo stile della ballata profumata a la Gaye Blades, ma guai a voi se rispolverate la maglietta dei Nirvana come avete fatto in quella pacchiana flanellata che chiude il 7″.

Orsù, fate a modo e cambiate nome, che questo mi ricorda quell’invertebrato del figlio di Piero Angela.

 

http://www.lauren-records.com/

http://ghostbotrecords.com/

 

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