• 05
  • Lug

a cura di VOM

Larsen, da Ferrara, ma se mi fossi imbattutto in questo 7” senza saperne nulla, avrei potuto dire Gizmos, da Bloomington. E’ imbarazzante spendere parole per un disco che ti ha colpito come una badilata sul pomo d’Adamo. Il rischio di far la figura della scolaretta innamorata è grande, ma io il pudore l’ho gettato ai porci anni or sono, quindi eccomi qua. Uno dei migliori 45 giri da eoni a questa parte e se qualcuno desidera confutare questa affermazione, lo sfido pubblicamente ad un torneo di schiaffo del soldato.
E’ la copertina stessa a trarre in inganno, affine all’anti look dei Rotters e altre antiche bande scalcinate che per comodità chiami punk, ma in verità sono un vasi colmi di disagio. “Calcutta” investe con percussioni chitarre grattuggianti, saliscendi di rantoli vocali e la sensazione di essere stati catapultati in qualche discarica dove la fedeltà del suono è al servizio dell’urgenza. Coraggio ed idee gettate a piene mani in una canzone che è già uno dei miei riempipista estivi. Oltre la siepe, il buio: “Boo Radley” è Texas malsano o l’Emilia dei margini e dell’abbandono, che coincidono. Ce li si immagina sudati e malvestiti nell’angolo di un Indipendent Worm Saloon, accerchiati dalle altre realtà che fanno ribollire le cantine ferraresi: O’Style, l’etichetta di Janz (Impact, Sorelle Kraus, Bankshot) ed Euge aka mrs.Kansas (Sorelle Kraus, Hell Toupé) attorno a cui gravitano esseri interessanti, tra cui gli eccellenti Captain Nemo, che con i Larsen condividono alcuni membri (fossimo alle elementari a questo punto sarebbe esplosa una risatina maliziosa).
Questo sfoggio di passione e talento ha attirato l’attenzione di Frabbo (Tunas) e Max, i quali, con gran sprezzo del pericolo, hanno fortissimamente voluto stampare il 7” di cui sopra, fondando una nuova promettente etichetta: FRAMAX. Di queste e molte altre cose ho discusso con il buon Frabbo.

Una volta arrivati in fondo all’intervista, non perdete tempo ed ordinate questo perla o tra 20 anni ve ne pentirete.

2010. La situazione socio-politica è in bilico tra il burlesque e la sigla iniziale di Ken Shiro. In mezzo a tutta la merda che siamo costretti a mangiare e respirare, dove avete trovato la voglia di perdere soldi con un’etichetta? Alcuni già conoscono bene te e la tua possente ugola (anche se detta così ti faccio passare per la Linda Lovelace emiliana), mentre altri probabilmente ignorano. Piccola presentazione dell’etichetta. I padri-padroni. Il nome. Quando. Come. Un fiorino.

Innanzitutto non faccio deep-throat nemmeno con i bastoncini di liquerizia. L’etichetta è il frutto della voglia mia e di Max (anche lui dedito a strapazzare chitarre e quant’altro) di inflazionare il mercato con la roba che ci piace e che, spesso, non trova altri sbocchi. FRAMAX è la fusione dei nostri nomi… non è uno scherzo, è davvero così. Il fatto che siamo due teste agli antipodi, sia per gusti musicali che per altro, sembra sia un discreto punto di forza. La decisione è avvenuta dopo un concerto dei Capt. Nemo, che in futuro ci piacerebbe produrre; il perché viene da sé: siamo dei ganzi e produciamo bands ganze, mi pare automatico.

Al di là dell’ovvia motivazione che nasce dall’ammmore scervellato per la musica e quindi immagino anche per i Larsen, se avete deciso di intraprendere questa missione suicida siete o ottimisti o masochisti. Posto che il 7″ è meraviglioso e me lo tengo nelle mutande dal tanto che mi arrapa, quali credete possano essere le prospettive per un’etichetta come la vostra, in una nazione come la nostra?

“Prospettive? Un càz!” (A.Mingardi) Francamente di prospettive non è che ce ne siano molte, anzi, non ci pensiamo nemmeno, o almeno ci proviamo. Questo potrebbe essere pure l’ultimo nostro prodotto, l’importante è che siamo contenti noi e coloro che vengono prodotti. L’unica cosa che ci preme è fare cose che per noi abbiano un valore vero, perché fare dischi non è proprio gratis, e di farne alla brutto dio non ne abbiamo proprio voglia.

Impacchettare, spacchettare, far code in posta, litigare con la dogana, scambiare con altre etichette, farsi inculare da stampatori di vinili uzbeki (gli stampatori, non i vinili), fare banchetto, parlare ai dementi che si avvicinano al banchetto chiedendo sconti, rispondere ad altrettanti dementi che disprezzeranno su una qualche board le vostre uscite… E’ un mondo difficile.  Avrete le forze per resistere?

Francamente no, ma mi verranno. In qualche modo proveremo ad affrontarlo, e se non ce la facciamo, amens. Non ce lo ordina il dottore, tanto meno il maresciallo.

Se ne hai voglia, puoi riassumere come è nato il vostro primo figliuolo? Dall’invaghimento per i Larsen alla stampa vera e propria. Quando mi hai consegnato il 7” mi hai parlato di 203 copie, timbrate a mano…

Bè, avevamo in mano le registrazioni nuove dei Larsen, e, dato che avevamo consumato i loro due cd su O’Style, ci siamo chiesti se non fosse davvero la bomba per iniziare. Abbiamo beccato la fabbrica buona (ed economica), abbiamo ovviamente puntato al risparmio più becero in favore del buon vecchio lavoro manuale, che costa sicuramente di meno e che fatto in compagnia è sempre meglio che deprimersi. I Larsen poi erano già amici nostri, quindi alla fine lo si può considerare un lavoro comunitario, in quanto loro lo hanno seguito da subito… poi le copie in realtà sono 200, ma ce ne sono arrivate 203, quindi non ci si scaraccia su. Vorrei spendere due parole sui Larsen: sono ganzi, sono potenti e sono mille volte meglio del solito gruppo pènk che scassa i maroni con i soliti due accordi. Non che loro ne facciano mille di più eh, però… Comprate il loro disco così loro vanno su MTV e noi possiamo fare altri dischi. Ammesso che valga la pena farne altri.

I Larsen li ho visti dal vivo una sola volta e mi fecero una buona impressione, anche se furono un po’ prolissi. Il 7″ invece è proprio bello lucido in quanto ad intenti e la registrazione cessofonica dona quel sapore killed by death che adoro. Ora non ce l’ho sotto mano, ma per caso in formazione non c’è anche qualche Cpt. Nemo? Ecco, anche loro gruppo da seguire. L’e.p. è una bomba!

Bè, suonano ancora poco, è normale che siano ancora un po’ inesperti, ma hanno canzoni che in questo paese pochi sono capaci di fare! La registrazione gliel’ha fatta Mauro, voce e chitarra dei Nemo, e, sì, almeno fino a poco fa entrambi ci suonavano, ora non so… I Nemo sono pazzeschi, psichedelici in un modo che difficilmente immagineresti in una città come Ferrara, e, sì, anche loro sono uno dei nostri sogni (spero non) proibiti.

E’ evidente che Ferrara ti attira un tot. Oltre a Larsen e Cpt. Nemo, ci sono altre realtà in sintonia con la vostra visione e approccio (volevo scrivere attitudine, ma me ne sono vergognato per tempo). Non parlo solo di bands, ma anche etichette, collettivi, lattonieri, ecc.

A Ferrara c’è un piccolo giro e hanno tutti una visione della musica molto alla vecchia: se ne catafottono delle etichette e fanno quel che gli gira, e a noi questo piace assai. Aggiungi pure il fatto che sono capaci di tirare fuori roba interessante, ed è fatta. Un caso simile succede a Serradarce, vicino a Salerno: dei ragazzi, senza pugnette, vanno avanti in modo simile. Sono molto acerbi ma hanno la fotta giusta, d’altronde credo nessuno qua voglia fare capolavori o roba molto innovativa, solo suonare e diffondere come possono e come sanno. Per chi vuole saperne di più: http://www.myspace.com/u40garage

Tu hai una certa esperienza del sottobosco italico, nel quale da parecchio tempo sguazzi assieme ai Tunas (e Captain Jack & The Tunas). Quali sono gli aspetti più deplorevoli in cui solitamente rischia di imbattersi un gruppo e, di riflesso, un’etichetta?

Mah, non è che abbia tutta quest’esperienza in realtà, ma ho imparato che le etichette “grosse” non son tutte una merda, e che a volte troppe aspettative rischiano di uccidere il divertimento. Se certe cose non le tocchi con mano non ci puoi arrivare!

Se non sbaglio mi pare di aver letto che sei un fortunato possessore di “Abbiamo pazientato 40 anni. Ora basta!” dei Disciplinatha. A quando una ristampa via Framax? Quali sono altri vostri sogni bagnati, Captain Nemo a parte? Italiani, stranieri, uomini, donne, bestie, ibridi…

Eh, lascia perdere, che ho un amico (che tu conosci) che se glielo proponessimo andrebbe di testa! Riguardo ai sogni proibiti si fantasticava riguardo a proporre una roba ai Ganglians, oh, non si sa mai eh… comunque eviterei per scaramanzia il discorso, in fondo siamo alla prima uscita… se ci saranno sogni proibiti te ne accorgerai…

Contatti:
http://www.myspace.com/larsen0000
http://www.myspace.com/framaxrecords

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