• 07
  • Giu

(Vom) Se seguite da un po’ di tempo i miei deliri su Bam! di carta e di web, sarete a conoscenza dell’esistenza di una sempre più vasta schiera di personaggi che si avvicinano al post punk più sperimentale, colmo di sintetizzatori e suoni cimiteriali. Se siete a digiuno di queste sonorità, vi consiglio di correre ai ripari andando in cerca delle raccolte bootleg “Messthetics” e “Homework” (www.hyped2death.com). Una volta fattavi un’idea del livello di alienazione nel quale molte di queste band vi fanno sprofondare, sarete pronti per Factorymen. E’ bene dirlo fin da subito: alcuni brani di questo 7” è difficile non accostarli al lavoro di Blank Dogs, ma la loro somiglianza non rende meno appetibile questo progetto. Factorymen non è altro che il side-project di Steve degli Homostupids (vedi Bam! #6), quindi aspettatevi litanie distorte e piccoli rumori sintetici, intessuti con somma indolenza. La palma di synth-punk narcolettico va a “Sleeping with the jew”, mentre “Santa Clause” è la colonna sonora della depressione natalizia.

L’esordio di Factorymen si conclude con una sorta di traditional americano colmo di ironia, che potrebbe benissimo essere un canto dei cercatori d’oro del secolo scorso. In queste tracce non si inventa, non si innova, ma si intrattiene. Ed è molto, credetemi.

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