• 02
  • Ago

Dopo aver pubblicato il buon 7” EP “Post Post” nel 1993, nel 1998 i Vigliacchi danno alle stampe quello che per me resta non solo il loro lavoro migliore, ma un vero e proprio capolavoro del rock’n’roll italiano: “Gli Arrabbiati Se Ne Vanno, I Vigliacchi Restano”. E lo dico senza paura di rendermi ridicolo (non che la cosa sia così complicata). I Vigliacchi, imparata e digerita la lezione dei Ramones, hanno fatto con il beat-pop’n’roll italiano degli anni ’60 (Little Tony, Giganti, Corvi, Edoardo Vianello, etc.) quello che la defunta happy family ha fatto col surf-pop’n’roll americano di fine ’50-inizio ‘60 (Freddy Cannon, Rivieras, Beach Boys, etc.). Ovvero riproporre una formula di canzone fresca e orecchiabile a velocità doppia e con chitarre in evidenza. Ora vi starete dicendo: seee certo, e allora perché non li conosce nessuno? Be’, perché i veri punk rocker italici sono troppo impegnati a seguire i tour di Queers e Marky Ramone per poter ascoltare gruppi veri che però incidono in italiano di fianco a casa loro.

Ma veniamo a questo nuovo lavoro del gruppo di Ravenna. Un batterista in carne ed ossa sostituisce la drum-machine del disco precedente (e i ritmi diventano meno frenetici), c’è sempre la massiccia collaborazione di Franz (che ormai i lettori di BAM! dovrebbero conoscere e comunque NON si tratta del nostro Franz Casanova!) e un titolo che più programmatico non si può. Il risultato è un disco godibilissimo, anche se più malinconico e un po’ meno ispirato del precedente (che comunque, ribadisco, resta un lavoro ineguagliabile). Per proseguire nel confronto coi Ramones (“L’isola degli zombies”, pezzo che in realtà risale agli anni ‘90 e doveva fare da colonna sonora ad un fumetto del Professor Bad Trip per un progetto di Vittore Baroni mai realizzato, è un gioiello ramonesiano che spazza via decenni di venerazione cieca e ricopiature trite e ritrite) si potrebbe dire che questo album è il “The End Of The Century” (provate a immaginarlo senza l’intervento devastante di quel maniaco di Spector) dei Vigliacchi mentre “Gli Arrabbiati Se Ne Vanno…” era il loro “Rocket To Russia”. Ci sono comunque pezzi di cui vi innamorerete (“Linda è una punk”, “Il mio go-cart”, entrambe di Franz, “DiscoEstate ‘66” e anche “Son fatto così”, versione in italiano di “Sometimes good guys don’t wear white”, nella migliore tradizione beat italica) e il disco mantiene pienamente fede al suo titolo. Bravi, bravi, bravi.

 

Contatti:

Teodorico Plays Guitar Records c/o Paolo Valbonesi – Via Pavirani 26 – 48100 Ravenna - Italy

e-mail: vigliacchi@libero.it

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