Archive for Maggio, 2010

Cleaners From Venus - 1982/1984

Lunedì, Maggio 31st, 2010

(Vom) Chissà quante volte e con che intensità avremo ancora l’opportunità di stupirci riesumando reperti inestimabili. Come al peggio non v’è fine, per una sorta di divina legge compensativa, così pare essere per le grandi opere con le quali questa buffa umanità ha lastricato acqua e terra. Negli ultimi anni è una continua parata di mastodontiche reissues, i sarcofagi sono spalancati ed è una goduria imbrattarsi di polvere di mummia! Un sollievo, in un’epoca in declino.

Possiamo reputarci fortunati, dotati come siamo di una memoria così corta da permetterci di godere di volti, frasi e melodie come fossero di volta in volta inedite, assemblate con note inaudite, neologismi spropositati e lineamenti sconosciuti. La ragione conosce il vero, perché forse tutto è stato detto, ma adoro illudermi. Così anche questo ritrovamento ha un che di palingenetico, rinnova la fiducia, l’amore per il talento sommerso.

Cleaners From Venus, creatura incantata di Martin Newell, prolifico musicista inglese che dai primi anni 70 ad oggi pare essersi immolato sull’altare delle armonie stupefacenti.

All’inizio della sua carriera alle prese con il glam assieme ai Plod, poi dedito al prog fortemente pop dei Gypp. Con la fine degli anni settanta, in pieno punk rock e derivati, dopo una fugace militanza nei London SS, mette in piedi gli Stray Trolleys, che più di un punto in comune avevano con il neo-modernismo di Jam e compagnia.
I dischi, pardon, le cassette di cui stiamo parlando però nascono dalla sua collaborazione con il batterista Lawrence Elliott, assieme ad altri elementi fluttuanti che compaiono ad intermittenza. Il triennio che ci interessa va dal 1982 al 1984, durante il quale Martin, con il monicker Cleaners From Venus, scrive, suona, produce e distribuisce sei cassette, tre delle quali, con un ritardo di 20 anni, sono diventate uno dei miei ascolti più assidui. Il merito è della Burger Records, etichetta americana solitamente dedita a sonorità più lo-fi garage punk, ma che evidentemente cova interessi eterogenei, tanto che ha ristampato le tre opere, optando per un approccio filologico: cassette erano e cassette sono, riproducendo fedelmente le copertine disegnate a pennarello da Martin stesso. Appoggiate sullo scaffale si mimetizzano in mezzo alle altre TDK e Sony con i titoli scritti a biro, pocciati a pastello oppure – c’erano maniaci che lo facevano, giuro – battuti a macchina. In ordine cronologico “Midnight cleaners”, “In the golden autumn” e “Under wartime conditions”. Copertine, titoli e note dei primi due album rigorosamente casalinghi, tratto-pen d’ordinanza e feeling da Postcard Records. Non è vero che un libro non lo si può giudicare dalla copertina.

Ben evidenziato si legge NO RIGHTS RESERVED – If you have money, buy it; if you don’t, copy it; if you do copy it write to…

Non è un vezzo d.i.y. questo atteggiamento anti-copyright e di bassissimo profilo. Martin, infatti, rimase scottato da precedenti esperienze in cui si era trovato prigioniero della grettezza di una major label; da allora decise di seguire tutta la filiera delle sue creature musicali, dalla composizione alla distribuzione, cosa che relegò a lungo i suoi dischi in un aureo limbo; per distribuzione, parlando dei Cleaners From Venus di quegli anni, si intende Martin in persona che giornalmente duplicava cassette, preparava pacchetti e li spediva via Royal mail. In pratica “Xerox music” dei Desperate Bicycles si fece carne. Cut it, press it, distribute it / Xerox music’s here at last.


Impossibile scindere i 3 dischi in questione, senza fare un torto ad un genio che si può amare veramente solo attraverso la fruizione organica del suo percorso. Nei passaggi e tracce che scandiscono il trittico si trovano le molte facce del post punk inglese, riflesse nell’eleganza pop che solo alcuni gruppi della perfida Albione sono riusciti a dipingere. Gusto eccelso per la rifinitura talvolta barocca, un umorismo grottesco affine ai Monty Python, un approccio vittoriano a quelle che sono le rovine del punk. Dukes Of Statosphere e quindi i Kinks di “Village Green Preservation Society”, Tv Personalities e Scrotum Poles. Un viaggio tra chitarre inconfondibilmente 80’s, jangle come non mai, batteria o drum machine che ricordano le 200 lire nei jukebox, synth e pianoforti che toccano il top of the pops in “Wivenhoe bell II”. Se “A holloway person” sembra opera dei Go-Betweens, “Hand of stone” è uno stralunato tributo a Bo Diddley.

Martin, una figura complessa che è riuscita a creare una crepa nell’immaginario musicale dell’epoca. Approcciarsi alle sue creazioni è anche addentrarsi nel ventre molle dei primi anni 80, in cui schegge impazzite, rigettate dall’industria musicale, intasavano le buche della posta di mezzo mondo. Francobolli rivestiti di colla Pritt, uno dei trick che andavano per la maggiore.

Lucidamente consapevole del suo status di outsider, Martin scrive una ballata per Syd Barret, incastonandola in un disco che si apre con un esperimento che fonde il primo hip hop, l’emergente danceteria della Hacienda e la brillantezza degli XTC. “Summer in a small town”, una cartolina dai sobborghi in cui si muovono il factory boy, la Marilyn on a train e, in fin dei conti, a fool like you.


CUSACK, BAVA, L’ABILE e P-STONES sabato a Bg!

Mercoledì, Maggio 26th, 2010

Go Go!

SABATO 29 MAGGIO dalle 22
CS PACI PACIANA, http://www.pacipaciana.org/
sala 2 baretto
PUNKèMODA presenta:

CUSACK - indierock, i serpenti caldi comaschi http://www.myspace.com/cusackallstars
BAVA - postpunk da milano http://www.myspace.com/bavabava
LABILE - panc dalla bassa bergamasca http://klasproduction.noblogs.org/
P-STONES OF DEATH - stoner rock da bg http://www.myspace.com/pstonesofdeath

la polenta, la grappa, i sorrisi e la professionalità dei nostri fonici non mancherà nemmeno stavolta!

RUBINOOS in Italia!!!!

Domenica, Maggio 23rd, 2010

Go Go!

Finalmente in Italia i leggendari RUBINOOS!! Per gli appassionati del pop americano degli anni ’70 e del rock’n'roll tutto, uno dei nomi più importanti di sempre! Formatisi all’inizio degli anni ‘70, il gruppo registra diversi album e una manciata di singoli che s’impongono nelle ‘charts’ americane (tra i più noti. ‘I Think We’re Alone Now ‘e ‘Hurts Too Much‘). Le loro armonie sapienti e l’eccezionale talento compositivo di Tommy Dunbar (chitarrista) e Jon Rubin (cantante), portarono il gruppo ad una popolarità vastissima in tutti gli States! La loro più grande hit, quella “I Wanna be Your Boyfriend” suonatissima nei DJ-set rock in tutto il mondo, è stata recentemente motivo di un contenzioso con Avril Lavigne, denunciata di plagio per la sua altrettanto popolare hit “Girlfriend”. Altro loro grande successo è “Revenge of the Nerds”, scritto e registrato per l’omonimo film-culto (in italiano: “La Rivincita dei Nerds”).
Dopo una carriera quarantennale (fatta anche di diversi cambiamenti alla line-up e scioglimenti, ma mai passata lontano dai palchi), i RUBINOOS sono pronti a sbarcare per la prima volta in Italia, a seguito del loro nuovo album (il primo in 10 anni!), “Automatic Toaster”, pubblicato in Spagna dalla Wild Punk Records.
Un sogno che si avvera per tutti i loro fan italiani, ma anche per quelli di Elvis Costello & The Attractions, Knack, Raspberries o Ramones!

Ecco tutte le date del tour Italiano:

Giovedì 27 Maggio - Mads - Roma + Senzabenza
Venerdì 28 Maggio - Covo - Bologna + Tunas
Sabato 29 Maggio - Onirica - Parma + Miss Chain & the Broken Heels
Domenica 30 Maggio - Titty Twister - Villadossola + Radio Days
Martedì 01 Giugno - Piazza del Bastione - La Spezia + Cute Lepers

www.myspace.com/rubinoos

Go Go!

qui sotto invece il report del nostro “inviato” Mattia Paolini, che i ha seguiti in occasione del loro primo tour spagnolo dell’anno scorso..

Poco più di un anno fa, i Rubinoos fecero un piccolo tour della Spagna. Decisi di andare, e qualche settimana dopo, senza un vero e proprio motivo, scrissi un report della mia gita in Spagna per vedere i Rubinoos. poche settimane, ed i miei eroi saranno in italia per qualche data. Se leggendo questo report qualcuno vincerà l’indecisione e li andrà a vedere, sappia che non farà un favore che a se stesso. buona lettura.

Ebbene si, finalmente un bollettino nella mia bacheca di myspace che mi riempie di quel raro gaudio, e sento di nuovo la stessa sensazione che il caro amico Frabbo dei Tunas apostrofò col nome di “chiamata alle armi” quando mi informò di una data italiana di Alex Chilton, occasione che in quanto a solennità era solo di poco in testa a quella che il suddetto bollettino mi andava ad illustrare: i Rubinoos in tour in Spagna! Non perdo tempo e tecnologia alla mano informo istantaneamente chi come me non gira mai in macchina senza almeno tre dischi dei rubini, e anche chi come me sente di fare un torto al Party quando non riesce ad onorarlo come si deve. Beh, questa volta la situazione ha tutta l’aria di essere di quelle toste! Conscio del fatto che tanto è l’inchiostro versato per osannare e riverire i Rubinoos, non mi dilungo in smancerie perchè sono pur sempre un Womo con la W maiuscola; sappia chi legge che per quanto mi riguarda, se i Rubinoos suonano in Europa, sono molti i punti rock che si perdono se ci si lascia sfuggire l’occasione.

Malgrado i miei sforzi di costituire una degna e più pasciuta spedizione, saremo soltanto in quattro a partire, monsieur Marco Garvaldi, che annovereremo nella categoria di quelli per cui i Rubinoos sono una buona band ma il Party è il Party e la Spagna è un territorio perfetto per metterlo in atto; Miss Bronzo, consorte del Garavaldi nonchè pluridecorata soldatessa della Squadra Delta, anch’essa appartenente alla fazione più moderata dei fans dei Rubinoos, ma altrettanto ansiosa di sfoderare le sue mosse migliori; mentre dalla lugubre Hostilia, è l’inseparabile compagno d’avventure Cvletto ad accompagnare il Vostro.

C’è poco più di un mese per prepararsi al meglio, ha piovuto tutto l’inverno e quando non era la pioggia era la nebbia ad ancorarci al nostro territorio a senso unico; i fine settimana si susseguivano senza un motivo e sembravano passati millenni dall’ultimo giorni di sole. Almeno per me e Cvletto, sta cosa dei Rubinoos era diventata in tutto e per tutto una ragione di vita! che pezzi suoneranno? ma faranno Arcade Queen? ma te lo immagini vecchio mio quando li VEDREMO?! Erano queste le cose che ci ripetevamo di continuo.

E’ monsieur Garavaldi a suggerirci l’ostello che ci ospiterà, scegliamo la data del sabato 7 febbraio a Madrid, così non dobbiamo scombussolare i nostri rispettivi calendari dato che così facendo riusciamo a fare una toccata e fuga e a non sottrarci ai nostri amati lavori. Si parte dunque, ed è alle 3 del mattino del sabato che il vostro lascia la propria dimora per recarsi ad incontrare i compari, ed insieme partire da Bergamo alla volta di Madrid. Poco da dire sul viaggio, un paio d’orette scarse? insomma arriviamo, è mattina a Madrid, questo vuol dire che abbiamo un intero pomeriggio per distrarci. L’ostello è di quelli forti, è al Catz Hostel che decidiamo di affidare le nostre carcasse quando si tratterà di rifocillarle dopo quella che, ne siamo già certi, sarà una gran serata. L’ostello si avvale di una tecnologia che renderà dinamica e gradita la nostra permanenza, un braccialetto magnetico ci viene dato all’arrivo e questo servirà da chiave per l’ingresso, la camera e per l’armadietto personale all’interno della stessa. Raggiunta la mia camera, non ho occasione di sperimentare l’effettiva efficacia del bracciale, mentre lo sto avvicinando alla serratura infatti, la porta si apre ed è con un sonoro Yes! che approvo subito il comitato di benvenuto: due signore zinne appena coperte da un asciugamano, appartenenti ad una ragazza carina che si recava a nettarsi, mille volte yes!

Dopo un pranzo in un fast food è a qualche negozio di dischi che dedichiamo il nostro tempo, ne facciamo un paio, ben forniti, ma non proprio economici. Riesco comunque a portarmi a casa il primo Burrito Bros e International Submarine band, (…doveva esserci in giro il fantasma di Gram Parsons quel giorno a Madrid) ma è Miss Bronzo che in quanto a stile non si batte: riesce a scovare il disco di tali Fat Boys, il becero trio rap che collaborò coi Beach Boys per una grottesca reinterpretazione del classico Wipe Out. E’ la copertina a conquistarla, lo fa suo. Il pomeriggio fila dunque liscio, facciamo diversi bar, ci dividiamo verso l’ora degli aperitivi, ci diamo appuntamento all’ostello, ah no, davanti al tal negozio, insomma, ce la facciamo a smaronare, tanto per cambiare, ma niente di grave, ciò che più temo, ossia di perdere per un qualsiasi motivo il concerto, sembra non profilarsi all’orizzonte.

E’ fatta. E’ sera. Usciamo verso le nove, il locale è ad un km e mezzo dall’ostello, è presto per uscire, specialmente in Spagna, ma io sono un fan, e suonano i miei idoli, sono alle stelle!
Arrivati all’indirizzo, nulla lascia pensare ad un concerto, tanto più che sembra non esserci nessun locale! Percorriamo la via, ne arriviamo alla fine, torniamo indietro, chiediamo ad un pugno di gente davanti ad una porta, sanno del concerto, sono li per quello e ci siamo davanti, al locale: un’anonima porta nera e nessuna insegna, ecco il Wurlitzer Ballroom. Aspettiamo e pian piano la fila si rimpingua, ma sinceramente mi aspettavo più enfasi. Forse siamo noi che siamo in anticipo, sta di fatto che compriamo il biglietto ed entriamo. Il posto è bello, abbastanza grande ma comunque un club, il palco, alto mezzo metro, è alla fine del corridoio che costituisce il locale, il cui bancone lo fiancheggia alla sinistra per un buoni due terzi. Il clima è già buono, dallo stereo escono Artful Dodger, Pezband, ordino una birra, mi rilasso e penso “ce l’ho fatta”!! Guardo il palco e non mi sembra vero.

Sono i Suzy e los quatro ad occuparsi di stendere il tappeto rosso ai miei eroi, e trovo che sia positivo almeno per un motivo: non sono prettamente power pop, sono tirati, un po’ pop punk, e insomma, non sono per nulla simili ai Rubinoos, il che conferisce dinamismo alla serata; fanno un buon gig, riscaldando la serata. Gironzolo dal palco al bar, conosco un po’ di gente che mi ferma per via della mia maglietta del Big Star, confondendola con quella della band, non sapendo che è invece quella di un bar. Non gli spiego che nel cuore mio e di chi la porta è insieme la maglia di una grande band e di un grande bar! Prendo e accetto i complimenti, conosco un tipo di power pop action che mi regala una spilla quando gli dico che sono venuto dall’Italia e l’ora si avvicina.

Sono davanti al palco già quando suzy e los quatro lasciano lo stage, con macchina fotografica in mano che squadro la porta dei camerini, il primo ad uscire è Al Chan, il bassista che accompagna i Rubinoos dal terzo disco, quello mai uscito all’epoca, quello più bello per tutti. Mi sorprendo a fotografarlo mentre aiuta i tecnici del palco e fotografa a sua volta il pubblico e faccio appena in tempo a rendermi conto di cosa sto facendo che guardo il Gara, che vedendomi giustamente sorride di me. Ed eccoli, nel giro di una decina di minuti arrivano tutti sul palco, i veri rubini, ossia Jon, Tommy e Al, accompagnati da una piacente signorina alle tastiere e da un batterista il cui viso non mi dice niente. Ma la vera band sono loro tre, sono loro i Rubinoos, e sono loro tre infatti ad attaccare, non ancora gli strumenti in mano, ma si sa, almeno nelle primissime battute a loro non servono: i più attenti sanno che è con un pezzo acapella che sono usi ad iniziare i loro gigs, ed così è anche stavolta. E questo basta a tutti i presenti per capire che sono al posto giusto al momento giusto. Imbracciano gli strumenti, Jon presenta il gruppo, ed attaccano proprio con Arcade Queen! E’ forse perchè mi piace così tanto che ero convinto che la omettessero? Invece eccola, sparata, davanti a me, sembra di ascoltarla dal disco tanto sono in forma, non posso chiedere di meglio, il suono è perfetto e lo sono anche loro. Una band in una forma che richiede tra le tante cose una dose immane di fortuna, voglio dire, dannazione, da quanto suonano insieme?! Si divertono, e mi sovviene di nuovo l’immagine che spesso fa capolino nella mia testa mentre ascolto i loro dischi: jon e tommy, entrambi teenagers, a passare il pomeriggio insieme, tra coretti, accordi, vecchi dischi, bell boots e t-shirts col colletto…. chi ha la fortuna di trovarsi ancora bene a suonare con gente che frequenta dai tempi del liceo?! E’ una fortuna che spesso mi ha fatto riflettere, e se da una parte mi dispiace come a tutti che i Rubinoos non abbiano raccolto i frutti che meritavano dalla loro carriera, sono contento di non aver visto il music biz o i più comuni fatti della vita intaccare la coesione e l’innocenza che ancora, all’età dei miei genitori, essi riescono a mettere davanti ad un pubblico come se per loro fosse la cosa più normale al mondo. E credetemi, lo è. Le hits arrivano tutte quante, ed anche materiale dai dischi più recenti, materiale che porta ancora con se una classe incredibile e rara. E’ uno Show, con siparietti, la cover di Sugar Sugar come nel live del cofanetto, insomma, la ricetta non è cambiata di una virgola. Sono dei mostri, piano piano arrivano anche ballads come “driving music”, i classici come “i think we are alone” e “rnr is dead”, introducono “iwbyb” specificando che “this song has nothin to do with avril lavigne”, e ancora penso a loro, ventenni, abitanti mancati di Riverdale. E se si chiudono gli occhi, sembra davvero di trovarsi davanti a dei teenagers: la voce di Jon è ancora sorprendentemente identica. Dopo circa un’oretta e mezza i nostri lasciano il palco, ritornano per il bis, durante il quale tommy rompe ad una ad una le corde della chitarra, tanto per informarci che per stasera ne abbiamo avuto abbastanza. E’ l’ora. Devo assolutamente scambiare due parole con loro, almeno una foto, che cazzo! Non c’è bisogno di aspettare molto, eccoli che escono dai camerini, si intuisce che passeranno un po’ di tempo nel locale, mi rilasso e aspetto il mio turno, ma quando me li trovo davanti, scopro addirittura che non sarà il tempo che mi mancherà: appena sanno che sono venuto dall’Italia per vederli sono loro a voler parlare con me, a scattare foto con me, a presentarmi al resto della band e ad essere lusingati. Non da me, ma certo, ma dai bei momenti che l’essere parte di una band così bella e longeva ancora fa vivere loro. E qui concludo, d’altra parte, a chi interessa sapere cosa abbiamo combinato al ritorno io e Cvletto in una camera in cui eravamo gli unici maschi su dieci posti letto? E a chi interessa invece che i coniugi Garavaldi si siano trovati in una camera in cui erano tutti ubriachi con tanto di vomito qua e la? Beh, a chi interessa rispondo che potevano venire con noi a vedere i Rubinoos.

Sono andato a vedere i Rubinoos, e adesso mi mancano i Cheap Trick. Questo vuol dire, che con un po’ di fortuna, un giorno scriverò un altro cazzo di report.

augh!

Rieccoci ai giorni nostri, nel frattempo ho davvero visto i Cheap Trick (in California, ahimè con Poison e Def Leppard), ed Alex Chilton ci ha lasciati tutti quanti alle consuete faccenducole da sbrigare. Tra le quali, sia chiaro, presenziare alle date italiane dei Rubinoos!

Mattia Paolini

PUNK MONSTER IV

Martedì, Maggio 18th, 2010

PUNK MONSTER!

Venerdì 21 e Sabato 22 Maggio 2010
Punk Monster IV Festival

@ Leoncavallo, via Watteau 7 – Milano

18 esibizioni in due giorni. Gruppi da Italia, Stati Uniti, Canada e Macedonia. 3 palchi. Mostre, reading, djset, concerti. Venerdì 21 e Sabato 22 Maggio 2010 al Leoncavallo, Punk Monster Festival IV. Una due giorni di suoni e culture dell’autogestione. Dall’arte alla musica, reading e proiezioni.

Venerdi 21 maggio

Raein
The Intelligence
Vicious Cycle
Union Town
Michele Bomba Atomica

Utat
Dracula Lewis
Orfanado

iFasti
Uochi Toki

* * *

Sabato 22 maggio

Bernays Propaganda
Humus
Laser Geyser
Dune

Neil on Impression
Morkobot

Iron Molar
Adamennon

* * *

Il festival, nato nel 2007, quest’anno è frutto della collaborazione fra Freego!, Hundebiss Records e Frest. Venerdì 21 maggio suoneranno Raein da Forlì. Attivi dai primi anni 2000, hanno girato in tour Europa, Asia, America e Giappone. L’ultima uscita, datata 2009, è Ogni nuovo inizio uscito per Red Cars Go Faster. In arrivo un cd che raccoglierà tutta la loro produzione. The Intelligence, dagli Stati Uniti, rock’n'roll su In The Red. Vicious Cycle hc punk dal Canada, incidono per Deranged Records. Insieme a loro gli olandesi Union Town, punkrock su Powered Records - The Decline Records. Durante la serata si esibirà anche Michele Bomba Atomica, orchestra folk in cui militano il bassista di Afraid! (anche chitarrista di Hell Demonio) e il batterista dei Rituals. All’interno della stanza curata da Hundebiss Records, le esperienze noise di Utat, Dracula Lewis e Orfanado con membri del gruppo noise veneto A Flower Kollapsed. Sul secondo palco, all’interno dello spazio Foresta delle Idee, si esibiranno i Fasti, nati nel 2008 dopo la fine dei Seminole, presenteranno il loro disco Ovatta. Nome principale del festival saranno gli Uochi Toki, duo di hip-hop sperimentale, con diversi dischi e tour all’attivo. Il loro ultimo disco, LibroAudio, è arrivato dopo un cd in collaborazione con gli Eterea Post Bong Band, ed è stato uno dei dischi migliori dell’anno trascorso. Inoltre il venerdì ci sarà spazio per i reading che porteranno parole e racconti sul palco dell’Hemp Bar. A seguire proiezioni di documentari e video, fra cui Instrument dei Fugazi, Rip! A Remix Manifesto e altro ancora.
Il sabato suoneranno Bernays Propaganda, hc punk dalla Macedonia, i bolognesi D.U.N.E., che tornano sul palco dopo una pausa e il disco Ipotesi della Stipsi, uscito in coproduzione per Holidays Records, DonnaBavosa, Concubine Records e Tdd. Insieme a loro un gruppo a più elementi, anche orchestrali, come i Neil On Impression, con già tre dischi all’attivo, fra cui l’ultimo L’oceano delle onde che restano onde per sempre. Suoneranno anche Humus, hcpunk da Ancona e a chiudere la serata i bolognesi Laser Geyser, punkrock, e i lodigiani Morkobot. Un gruppo che ha all’attivo più dischi per Supernatural Cat, fra cui l’ultimo, Morto e tour in tutta Italia.Nello spazio curato da Hundebiss, il noise di Adamennon e Iron Molar, trio in cui suona il cantante degli storici By All Means. Al piano di sopra, alle 20.30, sarà possibile guardare la finale di Coppa dei Campioni fra Inter e Bayern Monaco, a seguire proiezioni di documentari e video.
L’intero festival è realizzato in collaborazione con Radio Onda d’Urto Milano.

Venerdì 21, Sabato 22 Maggio 2010
Punk Monster IV - Leoncavallo – via Watteau 7, Milano
info
http://www.myspace.com/freego
http://www.myspace.com/frest
http://www.myspace.com/hundebiss
http://www.leoncavallo.org
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Freego è un gruppo di persone che dal 2006 si occupa della realizzazione di concerti, djset, presentazioni di libri e mostre che riguardano il mondo dell’autoproduzione e non solo. Nel corso di questi anni, sono stati centinaia i gruppi ospitati all’interno di dauntaun, lo spazio sotterraneo del Leoncavallo.
Frest è una nuova rassegna nata al Leoncavallo dall’esperienza di Sound Ciak. Dopo aver promosso decine di appuntamenti che hanno esplorato il connubio fra cinema, arti visive e musica, una nuova rassegna che mira a valorizzare suoni e gruppi alternativi.
Hundebiss Records è un’etichetta e un elemento di promozione - anche live - di gruppi, artisti e performer in bilico fra noise e ricerca. In questi anni ha curato quasi una decina di uscite e collaborazioni che hanno portato decine di artisti, anche stranieri, ad esibirsi a Milano.
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Band – Venerdì
http://www.myspace.com/raein – Raein
http://www.myspace.com/theworldisadrag - The Intelligence
http://www.myspace.com/viciousxcycle - Vicious Cycle
http://www.myspace.com/uniontownband - Union Town
http://www.myspace.com/hundebiss - Dracula Lewis
http://www.myspace.com/orfanado – Orfanado
http://www.myspace.com/ifasti – Fasti
http://www.myspace.com/uochitoki - Uochi Toki
Utat
Michele Bomba Atomica

Band – Sabato
http://www.myspace.com/bernayspropaganda - Bernay’s Propaganda
http://www.myspace.com/spacerockgourmets – Dune
http://www.myspace.com/neilonimpression - Neil On Impression
http://www.myspace.com/humus071 – Humus
http://www.myspace.com/lasergeyser - Laser Geyser
http://www.myspace.com/morkobot – Morkobot
http://www.myspace.com/adamennon – Adamennon
http://www.myspace.com/ironmolar - Iron Molar

Chambers - S/t 12″ (Shove - Tumorati di Dio - Arctic Radar - Quesuerte)

Mercoledì, Maggio 12th, 2010

(Vom) Chambers, in cinque atti. La messa in scena del post-hardcore, di quello che è fiorito ed ha abbellito la fine dello scorso millennio. San Diego? In parte, ma c’è dell’altro. Ex Violent Breakfast, debuttano con un disco che ha il respiro lungo. Non provoca una subitanea apnea da Stendhal, perché è costruito con accuratezza, attenzione al dettaglio, chiarezza nella trama. Il senso complessivo è l’insieme, un montante senso di disagio che permane ascolto dopo ascolto. I ragazzi hanno coraggiosamente deciso di percorrere il dramma, l’azione, senza cadere nel facile abbaglio dell’esplosione catartica che talvolta, quando mal governata, porta con più facilità alla farsa piuttosto che al senso del tragico. L’incipit di “Black to the future” ha in sé la goccia di grandezza di questo lavoro, in quelle note di basso, che è basso davvero, spalla a spalla con chitarre che sottendono un’Idea. Cosa rara, questa. Perché, seppur il tutto possa essere perfettibile come qualsiasi altra opera d’ingegno, quello che colpisce è la comunità di intenti, la volontà e capacità di raffigurare un paesaggio in cui la voce conduce stentorea su di un sentiero pacato ma inquieto, arrocandosi nei passaggi più impervi. A planet is on fire. Questa vita è un gioco, e ce lo ricordano lasciandoci un piacevole amaro in bocca.

http://www.myspace.com/chambersssss

Fogna - S/t - CD e.p.

Giovedì, Maggio 6th, 2010

(Vom) Capita talvolta che questa cloaca maxima chiamata Italia nasconda tesori inaspettati. Come un sentiero remoto battuto da pochi, così l’e.p. dei Fogna svetta nel panorama odierno con la sua brutale carica ansiogena. Quando ormai disperavo di trovare un gruppo hardcore/d-beat nostrano che non fosse  la parodia della parodia di una pagliacciata, attraverso la californiana Bat Shit mi sono imbattuto in questi due ragazzi siciliani. Mai sia che alle voci originali sia dato il giusto tributo in patria, ci vuole una etichetta  americana a sbatterci sotto il naso i talenti e farci vergognare della nostra cecità.
Chitarra, voce, basso e drum machine, quest’ultima ingrediente salvifico che conferisce marzialità anni 80 al loro hardcore di scuola vecchissima. Il rantolo amplificato snocciola immagini evocanti caos, suicidio, follia. Rabbia come un ruggito, contro l’ipocrisia di Stato e Chiesa (con la c minuscola e Maiuscola). Screams from the gutter, anche se i “vampiri sociali” si tapperanno le orecchie. Il post punk crepuscolare dei Christian Death – la cui eco è ben udibile nell’intro e nell’outro - ha figliato con l’urgenza dei 5° Braccio, Stinky Rats ed Eu’s Arse.  Seppure le coordinate siano differenti, grazie ad alcuni stacchi perentori e all’enfatico salmodiare, alla mente torna anche quel capolavoro che è il 12” ‘Crisi di valori/Nazioni” dei Disciplinatha.
L’e.p. è stato stampato in cd (300 copie) che potete/dovete ordinare inviando 1 euro ai contatti che troverete in fondo a questo articolo. La Bat Shit si sta preoccupando di pubblicare questo bel dischetto su di un formato più consono, ovvero un bel vinile 7”.

Ho chiesto a Pio – chitarra e drum machine – di farmi una breve cronistoria della band. Ecco a voi quello che ha da dirvi:

Il progetto nasce nel 2004-2005 da una mia idea di suonare punkhardcore marcio, con atmosfere un po’ oscure, un po’ noise. A Siracusa non c’è una scena punkhardcore, quindi è impossibile trovare gente; fortunatamente nel 2004-2005 mi sono trasferito a Palermo per l’università ed ho conosciuto Elio, anche lui lì per motivi di studio, e proveniente da Mazara del Vallo, città come Siracusa totalmente priva di scena; Elio, proprio come me, è un grande ascoltatore di musica d’ogni genere, ma con una predilezione per l’ambito metal, postpunk e hardcore.
Gli feci ascoltare i pezzi e, con molta lentezza li registrammo, a causa di impegni e rotture di cazzo varie, tanto che l’e.p. è uscito nel 2009, ma i pezzi risalgono a 4 anni prima. Eheheh!
La scelta di utilizzare la drum-machine è dovuta sia alla necessità di sbrigarci, sia perché ad un certo punto, ormai abituati a quel suono, ci venne a piacere. Le musiche le compongo tutte io, mentre dei testi se ne occupa il primo di noi che ha qualcosa da dire. Nell’e.p. “Merda come l’oro” ha un testo mio, mentre “Insonnia”,”Carcasse senza testa” e “Brucia tutto intorno” sono testi di Elio! Abbiamo registrato con un 4 piste a cassetta, e tutti i prossimi lavori saranno fatti così; abbiamo già molti altri brani pronti, almeno per altri due o tre e.p. In questi giorni stiamo iniziando a registrare il nuovo e.p. dal titolo “Lo specchio della morte”. La batteria stavolta sarà vera, suonata da un mio amico siracusano che, nonostante non suoni punkhardcore, a d-beat non è messo niente male! Per quanto riguarda Onehundredirty records, è il nome che diamo e daremo alle produzioni nostre ma non solo: dischi autoprodotti, con sound marcio e registrazioni tendenti al lo-fi trikki trakki e bombe a mano. Prima o poi farò un sito per ‘sta etichetta!

Io ed Elio abbiamo anche un altro progetto insieme, chiamato Jealousy For The Dead, improntato sul death rock postpunk, dark etc. etc, sempre drum machine(stavolta voluta), chitarra e basso! Non abbiamo ancora un Myspace. Presto inizieremo un altro progetto parallelo… blackmetal lofi antitecnico, eheheh.

Altri nostri progetti:

Elio: Psycopath Witch (black/death metal - http://www.myspace.com/psycopathwitch) e Vermaio (grind, sperimentale, onemanbandproject)

Pio: Junekills (rock,postpunk,noise, onemanband); Snakesambassador (http://www.myspace.com/snakesambassador), in cui suono la batteria e quel che capita (rock acido, e quello che ci salta per la mente); un altro progetto onemanband deathrock postpunk che ancora non ha nome ma solo brani.

Contatti:

http://www.myspace.com/fognahc

GUILTY PARTY BOAT CRUISE!!!

Domenica, Maggio 2nd, 2010


Come BAM! Magazine, siamo veramente lieti di supportare & partecipare al festival che si preannuncia già come l’evento della primavera 2010!!

Guilty Party Boat Cruise è un festival di musica Rock and Roll che si terrà il 14,15 e 16 maggio 2010 su una barcone nella laguna di Venezia.
Ogni sera dalle 8:00 alle 2:30 del mattino la barca salperà per le acque veneziane con band dal vivo e dj internazionali per un’esperienza musicale unica di festa e concerti a bordo di una barca.
Tra gli ospiti musicali gli americani Oh Sees (dal vivo per la prima volta in europa) band della nuova scena garage rock, che da poco ha firmato per Sub Pop, etichetta discografica indipendente tra le più note al mondo. I russi Messer Chups, pionieri di una surf music sperimentale, con un incredibile spettacolo visual tra b-movies e horror, e i Fevers, leggendaria band di power pop americano. Tra i molti dj internazionali ospiti dell’evento, ognuno con selezioni esclusive di musica garage, rock and roll, punk rock, degno di nota è Tim Warren, fondatore della storica etichetta americana Crypt Records famosa per la compilation in 8 volumi Back From The Grave, e di svariate altre compilation di musica surf, rockabilly, punk rock, exotica, garage punk, rhythm and blues e soul music.
Nei giorni dell’evento, oltre alla crociera in barca saranno organizzati altri happening nella città di Venezia, come aperitivi con dj set ed evetni collaterali ai giri in barca.
I posti sono limitati a 200 al giorno; è necessario quindi prenotare tramite il sito dell’evento (www.guiltyboat.org) e da alcuni rivenditori autorizzati nell’area del veneto.
L’intero artwork dell’evento è curato dall’illustratore berlinese Till Christ (www.tillchrist.de) che ha ideato il logo dell’evento, il poster e i flyer.

Di seguito la line up del Festival, giorno per giorno:

VENERDI 14 MAGGIO
MESSER CHUPS (RUS - Ipecac/Solnze)
+ VISUAL SHOW
Dj Set:
TIM WARREN (USA – Crypt Records)
ALBERTO WOWSVILLE (ES)

SABATO 15 MAGGIO
THE FEVERS (USA - Get Hip / Alien Snatch)
MISS CHAIN & THE BROKEN HEELS (ITA – Screaming Apple)
Dj Set:
RITCHIE (DE – Screaming Apple)
SAMMY BRAT (ITA)

DOMENICA 16 MAGGIO
THE OH SEES ( USA - In The Red / Sub Pop)
VERMILLION SANDS (ITA - Fat Possum/Alien Snatch)
Dj Set:
GARY X & JONY TRASH (NL)
PAULA H. (ITA)

Tutte le informazioni su:
www.guiltyboat.org
http://www.myspace.com/guiltypartyvenice
http://guiltyboat.blogspot.com

the TWISTAROOS (Yum Yums - Vibeke) in Italia!

Domenica, Maggio 2nd, 2010

I Twistaroos sono il progetto sixties di due fra I più noti musicisti della scena power pop europea:
uno è Morten Henriksen, chitarrista e cantante dei mitici Yum Yums, l’altra
è la splendida Vibeke Saugestad, cantante polistrumentista, voce semplicemente strepitosa sia nelle proprie avventure soliste sia con gli Yum Yums, ma ancor più con questo nuovo progetto.
Come amano raccontare I nostri, la band è nata in un fumoso locale, il Sin City, club di Moss,
cittadina scandinava, in una serata irresponsabilmente contaminata da fumi alcolici e non.
La gente voleva ballare e quasi per scherzo i quattro musicisti presenti hanno cominciato a sciorinare un eccitante
repertorio di primitivi ritmi garage rock, seduttivo soul, ammaliante twist, ruvido rock’n’roll finendo così per spedire in orbita il pubblico e costruendosi da subito la fama di una band in grado di far muovere gli arti anche a uno zombie depresso!!!!
Ci si può aspettare di tutto da questo imprevedibile quartetto che funziona come un juke box in grado di spararvi a massimo volume “Louie Louie” o “Land of 1000 dances”, rispolverando polverosi garage blues ultra ritmici o “lentoni”che vi faranno ritrovare l’amore per i magici sixties! Ma dal ciclindromagico può saltere fuori un Bo Diddley di annata, buono per tutte le
stagioni del rock o i Sonics maltrattati con affetto.
Insomma, c’è del marcio in Norvegia perchè Amleto, tra essere o non essere, ha scelto la salvezza del rock’n’roll!!!!

Le date del loro primo tour italiano:
04/05 TUE - Lio Bar - Brescia
05/05 WED - Eye Club - Trento
06/05 THU - Titty Twister - Villadossola (VB)
07/05 FRI - Taun - Fidenza (PR)
08/05 SAT - Ex-Macello - Gambettola (FC)
09/05 SUN - Ungawa Tiki Bar - Bergantino (RO)

Info, foto e video dei Twistaroos li trovate sul sito

www.myspace.com/thetwistaroos